Fino all’impianto di potabilizzazione
Appena uscito dal paese, le frecce mi portano nell’Oasi Lipu Gravina di Laterza dove il tracciato della Via Ellenica si sovrappone al sentiero numero 3 dell’oasi. Il percorso è quindi doppiamente segnalato e prosegue in piano, parallelo alla sponda della gravina, offrendo incredibili affacci sul canyon e viste mozzafiato.
Dopo meno di un paio d’ore si arriva alle enormi vasche dell’impianto di potabilizzazione, dove tra l’altro è possibile entrare per rifornirsi d’acqua (bisogna citofonare dal grande cancello d’ingresso). Grandi tubazioni e invasi di scorrimento si costeggiano e incrociano varie volte durante tutta la tappa.
L’ultima parte della tappa prima di Castellaneta è all’interno del bosco; il percorso rimane sempre piuttosto facile, ma un aracnofobico potrebbe aver qualche problema per la continua e massiccia presenza dei ragni appostati sulle loro ragnatele, che tessono tra i rami da un lato all’altro del sentiero.
Castellaneta e Rodolfo Valentino
A Castellaneta l’attrazione principale è il museo dedicato a Rodolfo Valentino, che si trova in pieno centro in quello che un tempo era un convento di monache (costo: 3,50€ comprensivo di video e visita guidata tra locandine, fumetti, cimeli originali e la ricostruzione del set di uno dei suoi film).
Conosco Francesco, referente di tappa che gestisce l’ostello Japp’ca Japp’ca e che mi accompagna a fare un giro nella Cattedrale e in un punto panoramico da cui si vede come il paese, chiesa compresa, sia costruito in bilico sull’orlo della gravina.
Abbandono la dieta carnivora con la cena da Pepe Nero, pizzeria e ristorante centrale con prezzi buoni e menu variegato.