Prima di fare il Cammino Materano ne avevo percorso solo un altro: il Cammino Francese da Saint-Jean-Pied-de-Port fino a Santiago de Compostela; mi è quindi venuto spontaneo fare dei paragoni e notare le similarità e le differenze tra i due. La domanda “il Cammino Materano è diverso da Santiago?”, che può sembrare sciocca, è in realtà una delle più frequenti che mi sono state rivolte da amici e conoscenti appena sono rientrato, e quindi ho deciso che vale la pena dare una risposta esaustiva.

Hai già percorso il Cammino di Santiago e vuoi sapere se quello Materano gli somiglia? Oppure sei indeciso e vuoi sapere tutte le differenze prima di scegliere da quale cammino iniziare?

Per aiutarti ho raggruppato qui di seguito l’elenco degli aspetti che li accomunano o che li distinguono, in modo che il resto del mio resoconto sia libero da continui riferimenti a Santiago e sia dedicato esclusivamente a parlare del Cammino Materano.

Differenza nella durata e nel numero delle tappe

Il Cammino di Santiago è senz’altro più “personalizzabile” perché è più lungo e ci sono molti più punti-tappa in cui si può pernottare. Al contrario, sia la via Peuceta che la via Ellenica hanno una durata sostanzialmente fissa e predeterminata (rispettivamente 7 e 8 tappe); certamente nessuno ti vieta di fermarti due notti nella stessa tappa, oppure di deviare fuori dal percorso “ufficiale” e pernottare altrove. Però il percorso di base, salvo minime eccezioni, non permette di creare una tabella di marcia alternativa semplicemente perché tra una tappa e l’altra non ci sono centri abitati, e quindi mancano le strutture di ospitalità.

Sul Cammino di Santiago si può decidere “in corsa” di accorciare o allungare una tappa, perché si attraversa un gran numero di paesini e gli ostelli sono ovunque. Sul Materano questo non succede, e l’unica cosa da fare – anche se non si avesse più la forza di camminare – è stringere i denti e andare avanti.

Per i miei gusti, una sola settimana di cammino era troppo poco, ed è proprio per questo che ho unito la via Peuceta con quella Ellenica (percorsa al contrario) ottenendo un itinerario lungo in tutto quindici giorni.

Differenze di paesaggio

A proposito di questo punto non si possono che dire cose ovvie: negli 800 km di Santiago si incontra una varietà di paesaggi enorme che spazia dai Pirenei alle mesetas, e che non può che essere tipica di quelle regioni. Ma dal punto di vista qualitativo il Cammino Materano non ha nulla da invidiare al più celebre cugino spagnolo; altipiani, colline, coltivazioni, paesini arroccati, boschi, gravine, panorami, oasi: troverete tutto questo.

Fermo restando che, quando ci si trova nel mezzo di un infinito campo di grano ondulato dal vento, si potrebbe essere in qualsiasi parte del mondo e la sensazione che si prova sarà sempre la stessa, sia nei dintorni di Burgos che nei dintorni di Gravina di Puglia.

Differenze di affluenza e di compagnia

È forse fin troppo banale sottolinearlo: il Cammino di Santiago (soprattutto più ci si avvicina alla meta) ha un’affluenza che non è nemmeno paragonabile a quella del Cammino Materano, che conta un numero annuo di pellegrini circa cento volte minore.

Come ben sa chi l’ha percorso, e specialmente nella bella stagione, sul Cammino di Santiago “non si è mai soli”: fare amicizia, chiacchierare camminando, condividere momenti conviviali con altri pellegrini, è davvero molto facile e quasi inevitabile. Sul Materano, invece, mettete in conto che la solitudine potrebbe anche accompagnarvi per tutto il tragitto, e non è affatto detto che sia un male. Anzi, magari è proprio quello che cercate!

La via Peuceta è di gran lunga la più frequentata, e durante la mia esperienza eravamo solo in 4 a incontrarci alla sera in paese oppure nella struttura del pernotto, e talvolta camminando. Sulla Via Ellenica, che ho percorso “al contrario” da Matera ad Alberobello, in 8 giorni di marcia ho incontrato solamente 2 altri camminatori, in direzione opposta alla mia.

Nota pratica: siccome la Via Peuceta si percorre in esattamente 7 giorni, è probabile che in molti scelgano di partire nel fine settimana in modo da poter terminare entro domenica e rientrare a casa in tempo per ricominciare l’attività lavorativa il lunedì seguente. Tenetelo in conto se volete avere più probabilità di avere compagnia oppure, viceversa, preferite una partenza a metà settimana se volete avere più chances di trovare meno affollamento.

Differenze sulla pianificazione del cammino

Sul Cammino di Santiago, com’è noto, non mai necessario prenotare i pernottamenti (e spesso non è nemmeno possibile farlo) perché la grande quantità di tappe e di strutture garantisce un numero molto elevato di posti letto a buon mercato.

Sul Cammino Materano una pianificazione anticipata è consigliabile, se non addirittura indispensabile. Come ho già detto, soprattutto sulla via Peuceta, che si percorre in una settimana netta, è probabile che iniziare a camminare nel fine settimana sia la scelta preferita da chi può usufruire esclusivamente di una settimana di ferie. Ne deriva che nei mesi di maggiore affluenza (Aprile, Maggio, Giugno, Settembre e Ottobre) i posti letto disponibili – che in alcune tappe non sono molti – potrebbero esaurirsi più velocemente.

A meno che non decidiate di iniziare il vostro Cammino Materano all’ultimo momento, appena avete scelto le date è buona cosa iniziare subito a contattare le varie strutture e riservare i posti letto. Nessuna mi ha chiesto un pagamento anticipato, quindi le prenotazioni si basano sulla reciproca fiducia; di conseguenza, nel caso in cui dobbiate annullare il viaggio o modificare le date, comunicatelo subito agli host con cui avete preso accordi.

Differenze di costi

La quantità e la tipologia delle strutture che offrono il pernottamento lungo il Cammino Materano lo rende in media più caro rispetto al Cammino di Santiago. Solo in alcune tappe ci sono dei veri e propri ostelli, che risultano comunque più cari di quello che si paga per dormire nelle strutture municipali o religiose dedicate ai pellegrini di cui è piena la Spagna.

Soprattutto sulla via Ellenica è probabile che dormirete spesso in B&B; anche quelli convenzionati col Cammino saranno comunque più cari (ma d’altro canto più confortevoli) di un classico ostello. In particolare, se partirete in solitaria e quindi non dividerete i costi delle stanze doppie, questo potrebbe influire sul vostro budget.

Riguardo al cibo il discorso è simile, ma dipenderà anche dalle vostre esigenze ed è difficile fare un discorso generale. Soprattutto nelle cittadine meno turistiche si può riuscire a mangiare con poco.

Differenze nella segnaletica e nei percorsi

Così come per Santiago le indicazioni sono ovunque, anche i percorsi del Cammino Materano sono molto ben segnalati. Non troverete cippi chilometrici e quindi non potrete saprete con precisione quanto vi manca per arrivare alla meta, ma le frecce sono frequenti e ben mantenute; sono dipinte su massi, staccionate, muri, etc, e soprattutto sono posizionate in modo da essere viste da chi cammina in entrambe le direzioni (da oppure verso Matera). Perdersi è molto difficile, e comunque esistono le utili tracce GPX che in caso di dubbio potranno in ogni momento confermarvi di essere nel posto giusto.

Riguardo alla difficoltà dei percorsi e dei terreni non ci vedo sostanziali differenze. Entrambe le vie del Materano che ho percorso sono tecnicamente facili e hanno un fondo misto che alterna pezzi di strada asfaltata, di sentiero, di mulattiera, di terra, etc…

Differenze nelle motivazioni e nell’atteggiamento

Premesso che ciascuno ha le proprie intime motivazioni che lo portano a mettersi in cammino a prescindere da quale percorso segua, il Cammino di Santiago ha senza dubbio un’impronta più spirituale e religiosa rispetto al Cammino Materano, e questo dato è confermato dalle statistiche reperibili in rete oltre che dall’atmosfera che in generale si respira.

L’unico punto di accoglienza religiosa del Cammino Materano è il Santuario di Picciano lungo la Via Peuceta, che tuttavia non è inserito tra le strutture convenzionate e la cui disponibilità ad ospitare i viandanti non è sempre sicura.

Riguardo all’atteggiamento – non saprei quale altra parola usare – non ci sono differenze. Un cammino è sempre un cammino, e i pellegrini sono sempre pellegrini. Tra l’altro molti degli host che ho incontrato, soprattutto alcuni referenti di tappa, sono a loro volta pellegrini che hanno fatto uno o più cammini importanti. Insomma: sanno cosa vuol dire essere in cammino, e il loro essere hospitaleros nasce proprio da una certa apertura mentale unita alla volontà di far entrare ogni giorno dei pezzi di mondo esterno nelle loro case e nelle loro vite.