Discese e ascese da Gravina a Picciano

Si preannuncia e si conferma la tappa più pesante della via Peuceta grazie alla sua trentina di chilometri di saliscendi. Come se non bastasse, a un certo punto perdo di vista le frecce e manco il bivio che sale verso i ruderi della Masseria Piedicotta; fortunatamente questa svista mi costa solo un chilometro di strada in più.

Il percorso di per sé è comunque mediamente facile, e si snoda un po’ su creste collinari, poi all’interno del bosco, poi tra campi coltivati o appena arati, poi ancora su un altopiano dove in mezzo al nulla sono piantate due porte da calcio.

Il Santuario di Picciano appare all’orizzonte quando è ancora solo un puntino, mentre durante l’ultima salita si vede già Matera, che in linea d’aria sembra molto vicina. Giunto finalmente alla sommità visito la chiesa e una piccola esposizione fotografica che vari momenti del Santuario nel corso dei decenni.

Sebbene il piazzale sia deserto e silenzioso, l’ampio parcheggio, le grandi dimensioni del monastero, la presenza di un baretto e di una piccola rivendita di articoli religiosi fanno intuire che il luogo dev’essere a tratti molto frequentato; e infatti all’improvviso si anima, con l’arrivo di un autobus da cui scende un gruppo di religiosi che inizia una via crucis lungo l’esterno dell’edificio.

Cena e pernottamento in masseria

La foresteria del monastero ha una capienza enorme e sarebbe il posto ideale dove pernottare, sia per l’ubicazione sia per l’esperienza in sé; purtroppo, però, non è tra le strutture convenzionate con il Cammino Materano perché sembra che i benedettini che lo gestiscono siano un po’ restii ad accettare incondizionatamente tutti i camminatori che richiedono ospitalità.

Nulla vieta di contattare i monaci e provarci ugualmente, oppure andare direttamente sulle alternative, che ci sono ma non nelle immediate vicinanze del Santuario, non essendoci centri abitati nei dintorni. In particolare, un paio di masserie convenzionate effettuano un apposito servizio di transfer da/per Picciano in modo da prelevare i camminatori al Santuario, trasportarli alla masseria per la cena e il pernottamento, riaccompagnarli al Santuario l’indomani per riprendere la via Peuceta là da dove si erano fermati.

Io ho scelto questa soluzione, assieme ad altri tre camminatori monto sul van che ci viene a recuperare e in un quarto d’ora raggiungiamo la masseria Santa Maria. È una bella tenuta agricola adagiata a mezza costa nella tranquillità di una collina da cui si gode un panorama ampissimo sulle coltivazioni, sulla collina del Santuario di Picciano e, ancora più in lontananza, Matera. Le camere sono ampie, curate, e con tutti i comfort.

Francesco e sua moglie, due signori distinti e molto educati, ci preparano una cena buona e abbondante; lo stesso per la colazione, da cui trarremo tutte le energie per affrontare l’ultima tappa della via Peuceta.